
Illustrazione realizzata da Doriana Marasoiu e cover design di Martina Bliss
Scosse di assestamento
Dispacci tra le faglie dell’identità
Ho vissuto nel disastro e il disastro ha vissuto in me. I nostri linguaggi condivisi sono il tuono e il riverbero.
Nadia Owusu è una donna di molte lingue, patrie e identità. Seguendo suo padre, funzionario delle Nazioni Unite, è cresciuta tra l’Europa e l’Africa, testimone di povertà, violenze, razzismo. Ha vissuto a Roma, Dar es Salaam, Addis Abeba, Kumasi, Kampala e Londra, e per ogni nuovo luogo c’era una nuova lingua, una nuova identità e una nuova casa da abitare. L’instabilità dell’infanzia nomade di Nadia è aggravata da segreti e fratture familiari, vissute ed ereditate. A due anni, Nadia e la sorellina vengono abbandonate dalla madre armeno-americana. A tredici, l’amato padre ghanese, grande eroe della sua vita, muore di cancro. Lei e sua sorella restano sole, con una matrigna a cui non piacciono.
Arrivata a New York per frequentare l’università, Nadia si sente una giovane donna apolide, orfana e incerta sul suo futuro, ma desiderosa di trovare la propria identità, di riappacificarsi con le identità multiple che si scontrano dentro di lei. Non c’è da stupirsi che nel suo senso di sé senta un terremoto in arrivo. Non c’è da stupirsi che le faglie alla fine si scontrino dentro di lei.
Scosse di assestamento è il resoconto di come Nadia Owusu è riuscita a emergere dalle macerie prodotte dai tremori della sua vita. Un memoir commovente e incredibilmente attuale, una storia intima che si cela dietro le notizie di immigrazione e divisione che dominano la politica contemporanea, un ritratto sfumato della globalizzazione dall’interno in un mondo fratturato.
La traduzione in italiano è curata da Sara Marzullo, scrittrice e traduttrice.
Tra i libri preferiti del presidente Barack Obama
Tra i migliori libri dell’anno per Time, Vogue, Esquire, Guardian, Vulture e altri
Disponibile a partire dal 30 giugno 2022
“Con questa storia, Nadia crea il suo terreno solido attraverso paesi e continenti. So cosa significa lottare per ricostruire la propria vita in un luogo sconosciuto… Spero che possiate trarre ispirazione e speranza dalla sua storia come ho fatto io.”
Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace
“Nadia Owusu ha vissuto molte vite e ognuna ha preteso tanto da lei… Il suo compito e il suo fardello sono triplici: raccontare le ferite e le eredità storiche di ogni paese; tracciare la propria discesa nel dolore, nella mania e nella follia; iniziare il lavoro di ricostruzione emotiva. Lo fa con infallibile onestà e con una prosa rigorosa e brillante.”
Margo Jefferson
“I terremoti sono una metafora di lotte psicologiche, rotture familiari e secoli di diaspora e storia coloniale in questo ambizioso memoir… Sullo sfondo di eventi globali – guerre, occupazioni, genocidi – Owusu traccia le fratture e le convergenze che hanno plasmato la sua vita.”
The New Yorker
“Un memoir magnifico e disorientante… Owusu scrive in modo toccante su appartenenza e integrazione.”
The New York Times Book Review
Nadia Owusu
Nadia Owusu è una scrittrice e urbanista ghanese e armeno-americana. Nel 2019 ha ricevuto un Whiting Award. I suoi scritti sono stati pubblicati su The New York Times, Granta, The Paris Review Daily, The Guardian, The Wall Street Journal, Slate, Bon Appétit, Travel + Leisure e altri. Nadia ricopre un ruolo dirigenziale presso Frontline Solutions, una società di consulenza che aiuta le organizzazioni per il cambiamento sociale a definire obiettivi, mettere in pratica i progetti e valutarne l’impatto. Vive a Brooklyn.